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{{q|[[Spesso il male di vivere ho incontrato
[[File: Van Gogh - Trauernder alter Mann.jpeg|upright=0.7|thumb|Dipinto di [[Vincent van Gogh]], ''[[Sulla soglia dell'eternità]]'']]
La '''depressione esistenziale''' «... è
La depressione esistenziale è oggetto di studio soprattutto della [[psicologia esistenziale]] e della [[psichiatria fenomenologica]], correnti che hanno cercato di instaurare un rapporto costitutivo con la [[filosofia]], in particolare con quella di [[Edmund Husserl]] e di [[Martin Heidegger]]<ref>V. Costa,(2015), ''Heidegger'', Editrice La Scuola, Milano</ref> per cui l'[[Natura umana|uomo]] è ''essere-nel-mondo'' la cui [[esistenza]] rappresenta la condizione medesima dell'[[essere]] e della [[conoscenza]]; in questo senso, anche la [[psicopatia]] è un modo di essere nel mondo in quanto il malato è un soggetto che sta fornendo la sua risposta, unica e irripetibile, al ''fondamento'' stesso dell'[[esistenza]].<ref>Cfr. [[Aldo Carotenuto]], ''Dizionario Bompiani degli Psicologi Contemporanei'', Bompiani, Milano, 1992, pp. 44-45.</ref> <ref> [[Gianni Vattimo]], [[Maurizio Ferraris]], [[Diego Marconi]] (a cura di), ''Enciclopedia Garzanti di Filosofia'', Nuova edizione riveduta e aggiornata, Garzanti Editore, Milano, 1993, p. 116.</ref> La depressione è un complesso di disturbi mentali associati alla sfera emotiva. Il disturbo è caratterizzato dal fatto che una persona sperimenta [[ansia]], [[malinconia]], [[senso di colpa]], ecc. Ci sono anche deterioramento nella sfera dell'attività mentale.<ref>{{Cita web|url=https://ipsycholog.net/contents/depressiya-i-apatiya.html|titolo=Depressione esistenziale}}</ref>
La depressione esistenziale è stata, e lo è tuttora, oggetto di studio della [[psichiatria fenomenologica]] quella corrente [[Psichiatria|psichiatrica]] che, più di tutte, nel corso del [[XX secolo|Novecento]] fino a oggi, ha cercato di instaurare un rapporto costitutivo con la [[filosofia]], in particolare quella di [[Edmund Husserl]] e quella di [[Martin Heidegger]]. [[Ludwig Binswanger]] evidenziò infatti la difficoltà di distinguere nei casi più gravi la depressione nella sua "forma esistenziale" (Daseinsgestalt) dalla depressione clinica patologica <ref> L. Binswanger, ''Melanconia e mania. Studi fenomenologici'', Bollati Boringhieri, 2006</ref>. Siamo quindi di fronte a una fenomenologia ''solo'' soggettiva: essa infatti «''si limita a confrontarsi con […] le esperienze soggettive (normali o patologiche) di una persona, escludendo, con questo, che la psichiatria possa consegnare significati alle esperienze psicotiche che non possono essere rivissute da ciascuno di noi, quando non sia immerso in esse'' <ref> L. Binswanger (2007) ''Per un'antropologia fenomenologica. Saggi e conferenze psichiatriche, Feltrinelli,</ref>, cosa che accade, in generale, nel caso delle psicosi, quando le [[allucinazioni]] e i [[Delirio|deliri]] “allontanano” in maniera apparentemente invalicabile l'esperienza del malato, da quella dello psichiatra (sano). Da questa posizione Binswanger partì alla ricerca di una "fenomenologia oggettiva" dall'analisi della filosofia di Heidegger.▼
== La psichiatria fenomenologica e il modello biopsicosociale ==
La fenomenologia heideggeriana ci dice che l’uomo non è semplice coscienza o mero soggetto sempre uguale a se stesso nel tempo ma è Esser-ci è l’essere-nel-mondo ossia il suo manifestarsi come esistenza <ref>M.Heidegger (1927), ''Essere e Tempo'', Trad. It. (2015), Arnoldo Mondadori Editore, Milano.</ref> e quindi concepisce se stesso in vista dei suoi progetti futuri: allora una psicoterapia non potrà che rivolgersi al futuro del paziente. «''Così, la depressione sarà una patologia che consegue alla chiusura inaspettata e definitiva magari di un orizzonte di attesa, una patologia in cui l’individuo perde la sua capacità progettuale ed inizia a vivere solo nel presente, quasi identificandosi totalmente con il contesto in cui (soprav)vive. In questo senso, la psicoterapia si pone nell’ottica di cercare di aprire, partendo dai modi di essere e fare esperienza del paziente, nuovi orizzonti di senso che lo "rilancino" verso il suo futuro. Al contrario, se l’assunto di base circa la natura umana ci porta a paragonare l’uomo ad una macchina è indubbio che la psicopatologia sarà considerata come un errore di funzionamento della mia macchina-cervello e dunque la psicoterapia sarà un intervento tecnico di riparazione del guasto.''» <ref>[https://www.psicologiafenomenologica.it/filosofia/la-svolta-ontologica-di-heidegger/ ''La svolta ontologica di Heidegger'']</ref>▼
La psichiatria fenomenologica nasceva dalla constatazione dei limiti della psichiatria [[positivismo|positivista]] ottocentesca (psichiatria organicista) che interpretava la [[malattia mentale]] come fosse esclusivamente di origine organica e quindi modellava il suo metodo sull'esempio delle scienze naturali ma questo le impediva di concepire lo psichico, poiché lo statuto anonimo e meccanicistico, proprio dei modelli neuroscientifici, non avrebbe mai permesso di capire il vissuto del singolo paziente. Il contributo che la riflessione filosofica ha dato alla psichiatria fenomenologica è stato proprio quello di aiutarla a superare quel paradigma organicista ("biomedico") e di provare a porsi nei confronti del paziente nell'ottica del paradigma che oggi viene detto [[modello biopsicosociale|bio-psico-sociale]] <ref>[[George L. Engel]], ''The need for a new medical model: a challenge for biomedicine'', in ''Science'', vol. 196, n. 4286, 8 aprile 1977, pp. 129–36 </ref> <ref>George L. Engel, ''The clinical application of the biopsychosocial model'', in ''American Journal of Psychiatry'', vol. 137, n. 5, 1980, pp. 535–544</ref>, una strategia di approccio alla persona, che attribuisce il risultato della [[malattia]], così come della [[salute]], all'interazione intricata e variabile di fattori [[biologia|biologici]] (genetici, biochimici, ecc.), fattori [[psicologia|psicologici]] (umore, personalità, comportamento ecc.) e fattori [[sociologia|sociali]] (culturali, familiari, socioeconomici , ecc.)<ref>Santrock, J. W. (2007). ''A Topical Approach to Human Life-span Development'', 3rd edn. St. Louis, MO: McGraw-Hill.</ref> da identificare e correggere <ref>{{cita news| autore= Engel George L | anno= 1977 | titolo= The need for a new medical model: A challenge for biomedicine | pubblicazione= [[Science]] | volume = 196 | pp= 129–136}}</ref>. Il modello biopsicosociale trova applicazione in discipline che vanno dalla medicina alla psicologia alla sociologia; la sua accettazione e prevalenza variano tra discipline e culture <ref>{{cita news| autore= Penney J. N. | anno= 2010 | titolo= The biopsychosocial model of pain and contemporary osteopathic practice | pubblicazione= International Journal of Osteopathic Medicine | volume = 13 | edizione= 2| pp= 42–47 }}</ref>.
== Binswanger e la "fenomenologia oggettiva" ==
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== Depressione esistenziale e melanconia ==
Secondo [[Eugenio Borgna]] possiamo distinguere una depressione esistenziale, una depressione motivata e una depressione psicotica, che a volte si confondono, mescolando cause biologiche, psicologiche e sociali<ref>Eugenio Borgna, ''Noi siamo un colloquio: gli orizzonti della conoscenza e della cura in psichiatria'', Feltrinelli Editore, 1999 p.94</ref>. Per questo la depressione esistenziale viene spesso accostata alla [[malinconia]], a quell'emozione cioè, caratterizzata da un costante scoramento e impotenza, che va dalla semplice e scostante sensazione malinconica a una forma anche grave di [[disturbo depressivo|depressione]]. La malinconia (o melancolia, o più raramente melencolia) è infatti una sorta di tristezza di fondo a volte [[inconscio|inconsapevole]] che «''... prima ancora che una dimensione radicale di ogni depressione è uno stato d'animo, una ''Stimmung'', che come l'angoscia (clinicamente del resto, angoscia e melanconia, ansia e depressione sono spesso l'una associata all'altra) riempie di sé ogni esistenza''»<ref>E.Bugna, ''Op.cit.'', p.75</ref>. È necessario tuttavia distinguere la depressione esistenziale, da quella motivata <ref>«''(Non posso non ripetere che una tristezza motivata, riempita di tristezza psichica, sia riconosciuta nella sua fenomenologia clinica e sia differenziata da una tristezza leopardiana e da una tristezza psicotica)''») in E.Bugna, ''Op.cit.'' p.88</ref> e da quella psicotica che manifesta una serie di sintomi tali che si manifestano in un soggetto che vive passivamente, senza prendere iniziative, adattandosi agli avvenimenti esterni con la convinzione che non lo riguardino o che in essi non possa avervi un ruolo determinante. Il depresso psicotico vive dunque il tempo come uno stato di transitorietà volgendosi verso un passato o un futuro, fuori dal tempo, che è reputato impossibile da stabilire nel presente.
«''In questo senso, la psicoterapia si pone nell'ottica di cercare di aprire, partendo dai modi di essere e fare esperienza del paziente, nuovi orizzonti di senso che lo "rilancino" verso il suo futuro. Al contrario, se l’assunto di base circa la natura umana ci porta a paragonare l’uomo ad una macchina è indubbio che la psicopatologia sarà considerata come un errore di funzionamento della mia macchina-cervello e dunque la psicoterapia sarà un intervento tecnico di riparazione del guasto.''»<ref>{{Cita web |url=https://www.psicologiafenomenologica.it/filosofia/la-svolta-ontologica-di-heidegger/ |titolo=''La svolta ontologica di Heidegger'' |accesso=3 giugno 2020 |dataarchivio=3 giugno 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200603075117/https://www.psicologiafenomenologica.it/filosofia/la-svolta-ontologica-di-heidegger/ |urlmorto=sì }}</ref>
La psicoterapia deve invece avere «''... come oggetto [non] il cervello ma [...] un soggetto, una persona, analizzata e descritta nelle sue emozioni, nei suoi pensieri, nelle sue fantasie, nelle sue immaginazioni: nei suoi modi di essere che non si identificano nel comportamento ma nei significati che si esprimono in ogni singolo comportamento''.»<ref> E. Borgna (s.d.) ''Introduzione al quaderno: attualità e prospettive della fenomenologia'', in: www.isuri.org.</ref>
== Approcci psicoterapici ==
La tecnica più largamente utilizzata è la [[psicoterapia psicodinamica]], parzialmente basata sulla [[psicoanalisi]] e con importanti aspetti sulla vita sociale e interpersonale. In una [[meta-analisi]] effettuata su tre studi controllati su interventi di breve psicoterapia psicodinamica di supporto, questa tecnica è stata dimostrata efficace come la terapia farmacologica nella depressione da lieve a moderata.<ref name="pmid17557313">{{Cita pubblicazione |autore=de Maat S.|etal=si|titolo=Short Psychodynamic Supportive Psychotherapy, antidepressants, and their combination in the treatment of major depression: A mega-analysis based on three Randomized Clinical Trials |rivista=Depression and Anxiety |volume= 25|p=565|anno=2007 |pmid=17557313|doi=10.1002/da.20305 |numero=7|lingua=en}}</ref>
La [[logoterapia]], una forma di [[analisi esistenziale|psicoterapia esistenziale]] sviluppata dallo psichiatra [[austria]]co [[Viktor Frankl]] che tende a colmare il "vuoto esistenziale" associato ai sentimenti di inutilità e insensatezza. È dimostrato che questo tipo di intervento psicoterapico possa essere utile per la depressione negli adulti. Altri tipi di psicoterapia sono: la [[terapia cognitiva]], la [[terapia comportamentale]], la [[psicoterapia adleriana]], la [[psicoterapia ericksoniana]], il [[training autogeno]] e la [[psicoterapia cognitiva post-razionalista]]. Tra le tecniche psicoterapiche possono essere inserite anche le tecniche di [[meditazione]] e di respirazione che in alcuni studi hanno dimostrato essere utili nel trattamento di depressione ed ansia, da cui sono nati anche dei protocolli standardizzati e validati come quelli basati sulla [[Mindfulness|meditazione mindfulness]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anup|cognome=Sharma|data=25 gennaio 2017|titolo=A Breathing-Based Meditation Intervention for Patients With Major Depressive Disorder Following Inadequate Response to Antidepressants: A Randomized Pilot Study|rivista=The Journal of Clinical Psychiatry|volume=78|numero=1|lingua=en|accesso=7 settembre 2017|doi=10.4088/JCP.16m10819|url=http://www.psychiatrist.com/jcp/article/pages/2017/v78n01/v78n0107.aspx|nome2=Marna S.|cognome2=Barrett|nome3=Andrew J.|cognome3=Cucchiara}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Stefan G.|cognome=Hofmann|data=2010-4|titolo=The Effect of Mindfulness-Based Therapy on Anxiety and Depression: A Meta-Analytic Review|rivista=Journal of consulting and clinical psychology|volume=78|numero=2|pp=169–183|accesso=7 settembre 2017|doi=10.1037/a0018555|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2848393/|nome2=Alice T.|cognome2=Sawyer|nome3=Ashley A.|cognome3=Witt}}</ref>
== Note ==▼
<references/>▼
== Bibliografia ==▼
* M. Armezzani
* [[Ludwig Binswanger]], ''Melanconia e mania. Studi fenomenologici'', Bollati Boringhieri, Torino 1977.
* L. Binswanger
* [[Eugenio Borgna]], ''Malinconia'', Feltrinelli, Milano 1998.
* E. Borgna (s.d.) ''Introduzione al quaderno: attualità e prospettive della fenomenologia'', in: www.isuri.org.▼
* V. Costa, ''I modi del sentire Un percorso nella tradizione fenomenologica'', Quodlibet Studio. Discipline filosofiche, 2009▼
== Voci correlate ==
* [[Psichiatria fenomenologica]]
* [[Modello biopsicosociale]]
* [[Psicologia esistenziale]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
▲==Note==
▲<references/>
▲== Bibliografia ==
▲*M. Armezzani (1996) ''Il contributo di Husserl alla psicopatologia. (Che cosa vuol dire essere fenomenologi?)'', in: A cura di F. Sbraccia, ''Schizofrenia: labirinti e tracce. Sogno e schizofrenia'', La garangola, Padova.
▲*L. Binswanger (2007) ''Per un'antropologia fenomenologica. Saggi e conferenze psichiatriche'', Feltrinelli, Milano. EAN 9788807100390.
▲*E. Borgna (s.d.) ''Introduzione al quaderno: attualità e prospettive della fenomenologia'', in: www.isuri.org.
▲*V. Costa,(2015), ''Heidegger'', Editrice La Scuola, Milano.
▲*V. Costa, ''I modi del sentire Un percorso nella tradizione fenomenologica'', Quodlibet Studio. Discipline filosofiche, 2009
{{Portale|Filosofia|Psicologia}}
[[Categoria:Fenomenologia]]
[[Categoria:Concetti psicologici]]
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