Fleboclisi: differenze tra le versioni

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{{F|medicinaprocedure mediche|maggio 2020}}
{{Disclaimer|medico}}
{{procedura medica
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Molti sistemi di terapia endovenosa prevedono la somministrazione di una soluzione del farmaco attraverso una camera di gocciolamento, che impedisce all'[[aria]] di entrare nel flusso sanguigno (fatto che potrebbe provocare un [[Embolia|embolo gassoso]]), e permette inoltre una stima del flusso di liquidi (normalmente misurato all'ora).
==Etimologia==
Il termine fleboclisi deriva dal [[lingua greca|greco]] ''φλέψ'' (''flépsflébs'') = vena e ''klysis'' = lavaggio.
 
==Strumenti e pratiche==
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La flebite è una infiammazione di una vena causata da un processo infettivo oppure dalla semplice presenza di un corpo estraneo (il catetere e.v.) o dei liquidi o farmaci somministrati. I sintomi tipici di una flebite sono il calore, il gonfiore, il dolore e il rossore in corrispondenza della vena interessata. In questi casi il catetere e.v. deve essere rimosso e, se necessario, reinserito in un'altra sede.
 
A causa di iniezioni frequenti e di flebiti ricorrenti, lungo la vena può accumularsi del tessuto cicatriziale. Le vene periferiche dei soggetti tossicodipendenti e tossicomani, così come le vene di pazienti tumorali in trattamento polichemioterapico, divengono sclerotiche e difficili da utilizzare con il trascorrere degli anni, a volte formando un vero e proprio cordone venoso.
 
===Infiltrazione/stravaso===
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{{Portale|medicina|Primo soccorso}}
 
[[Categoria:Strumenti medici]]
[[Categoria:Vie di somministrazione parenterali]]