Charles-Albert Cingria: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Fratello del pittore [[Alexandre Cingria|Alexandre]], era figlio di genitori di origine [[Dalmazia|dalmata]] e [[Turchia|turca]] (il padre Albert) oltreché [[Polonia|polacca]] (la madre Caroline Stryjenska). Studiò sia a [[Saint-Maurice (Svizzera)|Saint-Maurice]] sia a [[Engelberg]], ma non completò gli studi. Già da giovane frequentò gli stessi ambienti del fratello, entrando in contatto con artisti e intellettuali quali [[Charles-Ferdinand Ramuz]] e [[Adrien Bovy]]. Già nel 1904 scrive ''Les Pénates d'argile'', un saggio sulla letteratura romanda.
 
Visse sempre da vero e proprio [[dandy]], viaggiando moltissimo: soggiornò a [[Roma]], in [[Toscana]] ([[Siena]] e [[Firenze]]) poi anche a [[Costantinopoli]] e a [[Parigi]]. Proprio in [[Francia]] strinse contatti e frequentò, tra gli altri, [[Jean Cocteau]], [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]], [[Jean Paulhan]], [[Max Jacob]]. Divenne collaboratore della [[Nouvelle Revue Française]], per cui scrisse cronache negli anni trenta e quaranta. Tornò poi in [[Svizzera]] (a [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]]) durante la [[seconda guerra mondiale]], e tra il 1944 e il 1945 scrisse ''Parcours du Haut Rhône'', ''Florides helvètes''e ''Musiques de Fribourg''. Sarcasticamente critico nei confronti della democrazia, si autodefinì politicamente "un [[anarchia|anarchico]] di [[estrema destra]]".
 
Fu inoltre uno storico e profondo conoscitore del [[medioevo]], appassionato in particolare del mondo dei [[trovieri]] e dei [[trovatori]].
 
Tra le altre sue opere più rilevanti: ''L'eau de la dixième milliaire'', ''Impressions d'un passant à Lausanne'' (entrambe del 1932); ''Stalactites'' (1941); ''Bois sec bois vert'' (1948).
 
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== Collegamenti esterni ==