M7 (astronomia): differenze tra le versioni
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{{ Oggetto non stellare
| immagine =
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| nome = Ammasso di Tolomeo
| scopritore = [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]
|
| epoca = J2000
| costellazione = Scorpione
| tipo = Ammasso aperto
| classe = I3m
| ra = {{RA|17
| dec =
| dist_al =
| dist_pc =
| appmag_v = 3,3
| dimensione_v = 80,0'
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| nomi = [[Catalogo di Messier|M]] 7, [[New General Catalogue|NGC]] 6475, [[Catalogo Collinder|Cr]] 354, [[Catalogo Melotte|Mel]] 183, OCL 1028, ESO 394-SC9 }}
'''[[Catalogo di Messier|M]] 7''' (noto talvolta anche col nome '''Ammasso di Tolomeo''' o con la sigla '''[[New General Catalogue|NGC]] 6475''') è un brillante [[ammasso aperto]] visibile nella
== Osservazione ==
[[
M7 è un ammasso estremamente facile da osservare: si trova infatti poco a nord delle stelle che rappresentano la coda dello Scorpione e grazie alla sua luminosità è ben visibile anche ad [[occhio nudo]], anche qualora si presenti molto basso sull'orizzonte; senza l'ausilio di strumenti appare come una macchia chiara di forma ovaleggiante più luminosa al centro, nella quale si possono distinguere sotto buoni cieli fino a 2-3 componenti. Un piccolo [[binocolo]] 8x40 o 10x50 è invece sufficiente per risolverlo
M7 può essere osservato con facilità anche se è basso sull'orizzonte, ma occorre tener presente che si tratta di un oggetto situato a [[declinazione (astronomia)|declinazioni]] moderatamente australi, dunque in molte aree del [[Nord Europa]] e del [[Canada]] non è mai osservabile, mentre dalle regioni mediterranee (comprese fra 43°N e 33°N) si presenta basso in direzione sud ed è visibile solo per poche ore; dall'emisfero sud, al contrario, M7 è uno degli ammassi meglio visibili del cielo.<ref>Una declinazione di 32°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 58°; il che equivale a dire che a sud del 58°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 58°N l'oggetto non sorge mai.</ref> Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra aprile e
== Storia delle osservazioni ==
M7 era già conosciuto da [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] nel [[130]], che lo descrisse nel suo catalogo di oggetti del cielo come un ammasso nebuloso ''successivo alla coda dello Scorpione''; venne poi osservato da [[Giovan Battista Hodierna]], [[Nicolas Louis de Lacaille]] e da [[Charles Messier]], che lo inserì nel [[Catalogo di Messier]] nel [[1764]] descrivendolo come ''"un ammasso considerevolmente più grande del precedente (M6). Ad occhio nudo si presenta come una nebulosità; è situato a breve distanza dal precedente, tra l'arco del Sagittario e la coda dello Scorpione. Diametro 30'".'' [[John Herschel]] lo osservò dal [[Capo di Buona Speranza]] e ne fornì una descrizione che poi sarebbe stata copiata e inserita nel [[New General Catalogue]]. Anche [[Edmond Halley]] aveva osservato quest'ammasso.<ref name="NuOr" />
== Caratteristiche ==
M7 è formato da alcune centinaia di stelle, principalmente [[gigante blu|stelle blu]]; circa un'ottantina di queste sono più brillanti della decima [[magnitudine apparente|magnitudine]].
La stella più brillante di M7 è una [[gigante gialla]] di magnitudine 5,6, dunque visibile già ad occhio nudo sotto buoni cieli, e di [[classe spettrale]] G8;<ref name="NuOr" /> a questa si aggiungono tre [[gigante rossa|giganti rosse]] e alcune decine di stella di classe B e A.<ref name="Prosser1995"/> All'interno dell'ammasso sono note alcune [[binaria spettroscopica|binarie spettroscopiche]] con periodi compresi fra i 2 e i 9 giorni, più alcune doppie strette con una separazione molto ridotta; fra le prime spicca HD 162724, una [[variabile a eclisse]] azzurra che oscilla fra le magnitudini 5,96 e 6,43 con un periodo di 2,78 giorni.<ref name="Leung1975">{{cita pubblicazione|autore=Leung, Kam-Ching; Schneider, Donald P.|titolo=Binary Systems in Star Clusters. II HD 162724|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1975ApJ...201..792L|rivista=Astrophysical Journal|volume=201|pp=792-798|anno=1975|mese=novembre|doi=10.1086/153945|accesso=10 agosto 2011}}</ref> Uno studio condotto ai [[raggi X]] ha permesso di scoprire una cinquantina di componenti accertate di classe F-K0 e una settantina di stelle nane di classe K e M. Secondo lo stesso studio è emerso che alcune delle stelle di grande massa di M7 sono associate a sorgenti di raggi X; si ritiene che si tratti di [[stella binaria|stelle binarie]] in cui l'emissione a raggi X provenga dalle componenti secondarie, di piccola massa.<ref name="Prosser1995">{{cita pubblicazione|autore=Prosser, Charles F.; Stauffer, John R.; Caillault, J.-P.; Balachandran, Suchitra; Stern, Robert A.; Randich, Sofia|titolo=An X-Ray Survey of the Open Cluster NGC 6475 (M7) With ROSAT|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1995AJ....110.1229P|rivista=Astronomical Journal|volume=110|p=1229|anno=1995|mese=settembre|doi=10.1086/117599|accesso=10 agosto 2011}}</ref>
Alcune componenti di massa intermedia dell'ammasso presentano delle forti anomalie nella composizione della loro [[fotosfera]]; queste stelle possiedono una sovrabbondanza di alcuni elementi come il [[cromo]] e il [[manganese]] e una relativa scarsità di [[ossigeno]] e [[magnesio]], nel caso delle stelle di classe A. Come ciò possa influire sull'[[evoluzione stellare|evoluzione]] di queste stelle non è ancora ben chiaro.<ref name="Folsom2007">{{cita pubblicazione|autore=Folsom, C. P.; Wade, G. A.; Bagnulo, S.; Landstreet, J. D.|titolo=Rotation and chemical abundances of Ap/Bp stars in the open cluster NGC 6475|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007MNRAS.376..361F|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|volume=376|numero=1|pp=361-370|anno=2007|mese=marzo|doi=10.1111/j.1365-2966.2007.11466.x|accesso=10 agosto 2011}}</ref>
==Note==▼
▲== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Libri ===
*
=== Carte celesti ===
* {{cita web|url=http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|titolo=Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas|autore=Toshimi Taki|anno=2005|accesso=7 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181105182256/http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|dataarchivio=5 novembre 2018|urlmorto=sì}} - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
* {{cita libro | cognome= Tirion, Rappaport, Lovi | titolo=Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°| editore=Willmann-Bell, inc.| città=Richmond, Virginia, USA | anno=1987 |
* {{cita libro | cognome= Tirion, Sinnott| titolo=Sky Atlas 2000.0 - Second Edition | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 1998|
* {{cita libro | cognome= Tirion| titolo=The Cambridge Star Atlas 2000.0 | url= https://archive.org/details/cambridgestaratl00wilt| ed=3 | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 2001|
== Voci correlate ==
*[[Ammasso globulare]]
*[[Catalogo di Messier]]
*[[New General Catalogue
*[[Oggetti non stellari nella costellazione dello Scorpione]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{
{{LinksNGC|6475}}
{{NavNGC|6475}}
{{CatalogoMessier}}
{{catalogo Collinder|354}}
{{Ammassi più luminosi}}
{{Portale|oggetti del profondo cielo}}
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[[Categoria:Oggetti del catalogo NGC|6475]]
[[Categoria:Braccio di Orione]]
[[Categoria:Oggetti nella costellazione dello Scorpione]]
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